Alfonso Iorio è uno degli uomini chiave della sezione scaligera di Forvis Mazars, realtà globale che offre servizi in materia di audit, tax e consulenza in tutto il mondo. Il suo percorso professionale è iniziato con gli studi economici tra le aule del palazzo “Ex Economia” e i tavoli della biblioteca Frinzi.
Alfonso Iorio, ci racconta il Suo percorso di studi?
Il mio percorso di studi è iniziato al liceo scientifico Fracastoro di Verona. Poi, sempre a Verona, mi sono iscritto a Economia all’Università negli anni Novanta, parecchio tempo fa! Dopo aver conseguito la laurea ho iniziato un tirocinio professionale come revisore legale nello studio di un commercialista entrando così in una società di revisione. Società dove sono stato per sette anni.
Successivamente, nel 2005, mi è capitata una grande opportunità: sono stato contattato da una società di revisione che non aveva filiali nell’area nord-est, così mi è stato proposto di diventare dirigente qualora avessi aperto degli uffici a Verona. Così ho fatto: ho aperto in quell’anno non solo a Verona, ma anche a Padova e Brescia. È stato qualcosa di molto interessante: una bella esperienza per me che avevo 32 anni e venivo da anni di gavetta.
Dopo dieci anni di crescita professionale e umana nel settore, con alcuni soci abbiamo rilanciato Mazars Italia con la riapertura, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, di nuovi uffici nelle principali città italiane. Io oggi coordino assieme ad un altro socio gli uffici di Verona, Padova e Bologna.
Nel 2015 eravamo poco più una trentina in tutta Mazars Italia, oggi siamo più di 600. Siamo partiti con l’audit poi, strada facendo, abbiamo ampliato la nostra offerta con tutte le altre linee di business (audit, tax, outsourcing, sustainability, legal, financial advisory, actuarial). Quest’anno, inoltre, sempre in area nord-est ci abbiamo avviato una collaborazione con un importante studio di Padova che ci ha permesso di fornire servizi di studio associato, outsourcing, gestione paghe, contabilità e quanto ne segue.
Come si svolge la giornata tipo in una società di revisione?
La nostra attività come azienda di revisione dei conti è fasata su quelle che sono le scadenze prevalenti dei nostri clienti. La maggior parte di loro chiude il bilancio al 31 dicembre, per cui qui abbiamo un’intensa attività nel periodo che va da settembre, dopo la chiusura del nostro bilancio, fino al termine dell’anno. In questo periodo ci occupiamo di verificare i sistemi di controllo interni alle aziende e della mappatura dei loro processi in modo da poterne stabilire l’affidabilità.
La giornata tipica per i nostri professionisti prevede di andare dai clienti sparsi per il territorio per verificare il sistema di controllo interno e altri processi. La prima cosa da fare è raggiungere il cliente in azienda, dove abbiamo una saletta dedicata proprio alla revisione: questo comporta che i colleghi si trovano qui davanti all’azienda per poi andare e raggiungere i clienti presso i loro uffici, svolgono le attività e tornano qui in sede. Se il cliente è in un raggio di circa 100 chilometri c’è una trasferta giornaliera, se è maggiore allora si fa una trasferta settimanale dal lunedì al venerdì.
Quali abitudini e buone pratiche adottate nel periodo da studente La stanno ancora aiutando nelle Sue attività quotidiane?
Il metodo. Al tempo io andavo a studiare in biblioteca, non studiavo mai a casa. Per trovare posto in Frinzi bisognava arrivare verso le 7.45 perché poi si riempiva e non si riusciva più a trovare posto. Questa costanza nel ripetere l’abitudine di avere certi orari e compiere certe azioni è questione di metodologia; questa cosa l’ho mantenuta anche lavorando: alzarmi presto per arrivare presto dal cliente.
Quale consiglio darebbe invece a chi vuole intraprendere questa strada?
Io credo che un giovane laureato in discipline economiche che voglia fare un percorso di crescita lo possa trovare sicuramente all’interno di una società di revisione. Dico spesso che questo ambito è uno dei pochi ambienti di crescita meritocratica perché non esistono nepotismo e raccomandazioni: nessun socio può diventare tale se prima non è stato assistente.
Le azioni sono quindi temporanee perché arrivati a una certa età il socio deve venderle a coloro che sono all’interno dell’azienda. Si parte tutti da assistente e poi, in base alle proprie capacità, di anno in anno ci sono i vari step di crescita. Io lo consiglio perché avendo la possibilità di girare per tantissime aziende, quello che si impara è tantissimo in tempi veramente ristretti.
Anni fa, in una delle società dove ho lavorato, c’era un bellissimo poster che recitava: “Noi impariamo il nostro mestiere nelle botteghe altrui”. È quello che avviene in questo mestiere: impariamo un pezzettino da tutte queste aziende che frequentiamo e nel corso di un anno un nostro professionista si interfaccia davvero con una grande moltitudine di realtà diverse.
Questo è tipico delle società di revisione e di consulenza in genere, che difficilmente si può trovare in altri tipi di aziende. Tutto ciò, certo, può comportare fatica perché continuare a cambiare è impegnativo. Devo però dire che quando si è ragazzi molto giovani, appena laureati, si ha la capacità di apprendere e di produrre un certo sforzo fisico sul lavoro che man mano rende completi come professionisti.
Segui Alfonso Iorio su LinkedIn