Ho trovato la serenità stando all’aria aperta e con i miei coinquilini internazionali durante la pandemia in Germania

“Mi chiamo Suada e sono studentessa al secondo anno di magistrale in Biotecnologie mediche. Sono da settembre a Bielefeld, città della Renania Settentrionale-Vestfalia.

Quando è iniziata la pandemia ero tranquilla, ignara delle conseguenze che avrebbe portato. Qui non siamo mai stati in quarantena come in Italia, ma furono disposte delle regole di distanziamento sociale e ovviamente hanno chiuso tutte le attività tra cui l’università. Ho seguito le lezioni online e per diversi mesi non è stato possibile accedere ai laboratori, che sono parte integrante del mio corso di studio.

Seguivo la situazione in Italia tramite i media, e non potevo fare tutto ciò che prima era normale. Con i giorni che passavano, la situazione ha cominciato a diventare molto pesante psicologicamente anche per me.

Comunque sia, visto che qui abbiamo sempre potuto uscire per camminate o fare sport, e visto che vivo in una zona molto verde della Germania, ho trovato serenità stando all’aria aperta e anche grazie alla compagnia dei miei coinquilini internazionali.”

Suada, studentessa di Biotecnologie
Instagram: @its_suadin

Aiutiamoci a rendere la nostra esperienza universitaria ancora più bella

“Tutto è cominciato il 6 settembre 2014, quando ho seguito le procedure per immatricolarmi in Univr. Il corso di laurea era quello in Scienze della Comunicazione ed ero cosciente che sarebbe stato il percorso universitario giusto per me.

Dopo aver inviato la conferma di immatricolazione a mia mamma per stamparla (in quel periodo ero in Inghilterra ad accudire i figli di mia cugina, che lavorava poco lontano da Oxford) ho subito scritto a una ragazza che frequentava proprio quel corso di laurea per chiederle se conoscesse qualche gruppo social del mio anno. La sua risposta ancora risuona nella mia mente: “Non lo so Vale, ma in caso, puoi sempre crearne tu uno!”.

Detto, fatto. Il 15 settembre ho aperto il gruppo, oramai archiviato, “Univr – Scienze della Comunicazione a.a. 2014/2015”, un luogo in cui condividere con colleghe e colleghi avvisi, dubbi e qualsiasi altra informazione relativa all’università. Da quel momento mi sono sempre occupata della comunicazione tra studentesse e studenti con i docenti, tant’è che, successivamente, amministravo anche i gruppi delle matricole 2015/2016, 2016/2017 e, per un periodo, 2017/2018, anno accademico in cui ho conseguito la mia laurea triennale.

Inoltre, per agevolare ulteriormente la comunicazione, intorno a gennaio 2015 ho creato un sito web su cui condividevo in maniera chiara e schematica informazioni relative agli insegnamenti, agli esami, alle procedure di iscrizione (ad esempio per le prove del CLA), e così via.

Poco prima della mia laurea ho deciso che avrei chiuso tutto, dato che non avrei avuto più modo e necessità di aggiornarmi, non avendo avuto fin da subito l’intenzione di iscrivermi ad un corso di laurea magistrale. Quindi, il 14 novembre 2018, giorno successivo alla proclamazione, ho eliminato definitivamente il blog.

Ricordo perfettamente la sensazione provata: ero soddisfatta del mio operato, ma triste: sentivo come un vuoto impossibile da colmare. Così, la domenica della stessa settimana, mi sono iscritta al corso di laurea magistrale in Editoria e Giornalismo, rendendomi fin da subito disponibile con colleghe e colleghi, specialmente coloro che, avendo frequentato altri atenei, avevano bisogno di una mano per orientarsi in Univr.

Più tardi, navigando sul portale MyUnivr, ho notato un Bando Fondo Sostegno Giovani, il quale consiste in assegni per l’incentivazione delle attività di tutorato didattico-integrative, propedeutiche e di recupero: senza nemmeno batter ciglio, ho deciso di mandare la mia candidatura. Dopo esser stata selezionata durante i ripescaggi, ho cercato fin da subito di mostrare quelle che erano le mie lacune e le capacità acquisite soprattutto durante il ruolo di referente studentesca assunto negli anni della triennale.

Ora dovevo affiancare l’Ufficio Orientamento e comunicare con studentesse e studenti di tutti i dipartimenti, non solo quello di Culture e Civiltà.

Da qui è nato il mio profilo Instagram: un collegamento immediato con me, una persona in diretto contatto con gli uffici dell’Università che, però, è anche una studentessa, pertanto alla pari con i suoi interlocutori.

Sul profilo potete scrivermi senza formalità o timori tutto ciò che non va, che non vi piace, che ritenete di dover far conoscere a qualcuno che possa concretamente fare qualcosa per migliorare. Tanto, come sempre, “Siamo tutti sulla stessa barca”: se non siamo noi i primi ad aiutarci e a supportarci, chi altri potrebbe farlo?

Il mio desiderio è quello di creare una community per migliorare ulteriormente il nostro Ateneo, e l’unico modo perché ciò accada è proprio riferire a chi di dovere cosa non va bene, così da permettergli di modificare e migliorare.

Senza dubbio avrete notato l’aumentare delle notifiche push (le campanelle dell’App Univr che vi consiglio di scaricare, se ancora non l’avete fatto.

Aiutiamoci a rendere la nostra esperienza universitaria ancora più bella, sarà uno dei ricordi della nostra vita destinati a rimanere indelebili.”

Valeria, studentessa di Editoria e Giornalismo
Instagram: @valeriapinklady_univr

Sono passato dalle aule universitarie agli uffici di MSC USA in tempo zero

“Sono Alessandro, classe ‘95, nato e cresciuto nel territorio mantovano. Mentre scrivo queste righe sto realizzando che sono ormai passati 8 mesi dalla mia partenza per questa avventura post-laurea negli Stati Uniti d’America.

Ma cerchiamo di fare un passo indietro, partendo dall’inizio.

Siamo circa agli inizi di luglio 2019, sono iscritto al corso di Marketing e Comunicazione d’Impresa. Un solo esame mancante e in più la tesi per completare il percorso di studi in Univr. Si dà il caso che l’esame mancante fosse quello del prof. Russo che, prima della consegna dei compiti, parla di una mail che avrebbe inviato nei giorni successivi relativa al Premio di Laurea “Training on the Job at MSC USA”. Una volta superato l’esame, in uno dei giorni seguenti in ufficio (lavoravo già full time da circa un anno come Production Planner in un’azienda del mantovano) quasi per caso ho deciso di controllare se la mail fosse arrivata e senza pensarci troppo, ho fatto l’application per il bando.

Sono sincero, l’esperienza mi attirò da subito ma nella mia testa frullava il classico “Con tutte le persone che si presenteranno, perché dovrebbero scegliere proprio me?” cosi qualche settimana dopo, senza troppe speranze, mi presentai al colloquio per la selezione. Poco dopo la conclusione, i 4 presenti comunicarono la decisione per cui proprio io risultai vincitore.

Nei giorni successivi iniziai a comunicare la news, ai genitori in primis ancora ignari di tutto, e poi ad amici e colleghi. I mesi successivi sono stati un susseguirsi di burocrazia tra visto, passaporto e documentazioni varie fino al giorno del via libera: partenza fissata al 18 ottobre.

Volo diretto di circa 9 ore Malpensa-New York, scalo di 30 minuti (ancora mi chiedo come abbia fatto a salire sull’aereo successivo) e poi di nuovo a bordo per 40 minuti: destinazione Baltimora. Una volta arrivato sono stato accolto da una collega, che sarebbe poi stata la mia coinquilina per i primi sei mesi e che non mi stancherò mai di ringraziare per l’aiuto e la disponibilità, qualità dimostrate anche da tutti gli italiani incontrati nel mio percorso. Da lì a poco, dopo un breve tour della città, è iniziata la mia nuova avventura lavorativa e ho incontrato Mauro (ex studente dell’Università di Verona, negli USA da circa 20 anni e attualmente Branch Manager dell’ufficio MSC di Baltimora), presente nella fase di selezione. Dopo una breve training, sono stato assegnato al team che si occupa di logistica intermodale. Ad oggi mi occupo della gestione del cargo in arrivo tramite navi negli USA (quindi lato import) con l’obiettivo efficienti distribuzioni presso le destinazioni finali nel Paese attraverso camion, ferrovie e navi di dimensioni minori.

Nel primo periodo sono stato a Washington, Philadelphia e New York mentre le successive vacanze, settimana in Italia compresa, mi sono state cancellate causa Covid-19. Al momento l’ufficio vive, come la maggior parte delle attività, una fase di smart working da circa inizio aprile ma è pianificata una ripresa graduale da inizio luglio mirata al ritorno alla normalità il prima possibile.

Dovessi tirare le somme a questo punto dell’esperienza (il mio visto attuale ha scadenza maggio 2021), non posso che ritenermi assolutamente soddisfatto sia a livello personale che a livello lavorativo: il mio inglese è notevolmente migliorato, ho sviluppato nuove skills professionali ma soprattutto umane e mi sono adattato ed integrato in un mondo abbastanza diverso dal mio. Dovessi pensare ora al futuro? Sono sincero, già da un po’ lo sto facendo ma in tutta onestà ritengo sia ancora troppo presto per poter prendere una decisione definitiva.

Concludo con un consiglio, se amate mettervi in gioco e realizzare i vostri sogni allora la cosa da fare è solo una: uscite al più presto dalla cosiddetta comfort zone.

Alessandro, laureato in Marketing e Comunicazione d’Impresa
Instagram: @alartoni




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