The University of Verona opens a window to acquire diverse knowledge in Computer Science. The programmes are not only about obtaining an academic degree, but it offers the opportunity to interact with different people and cultures

I have joined the University of Verona in 2020 as a research fellow for a specific project: Machine learning methods for biofeedback technology customization – Environmental and wearable intelligent biofeedback technologies for postural correction, funded by the European Union. Later I become a PhD student and member of the research group: Krearti – Knowledge Representation and Applied Artificial Intelligence at the University of Verona, directed by Professor Matteo Cristani. In my PhD thesis I am working on the idea of business process compliance with the aim of minimizing the carbon footprint. The concept is based on non-monotonic reasoning/logic, i.e., prioritization of rules. By providing these rules, business processes are designed, verified and validated.

The University of Verona opens a window to acquire diverse knowledge in Computer Science. The programmes are not only about obtaining an academic degree, but it offers the opportunity to interact with different people and cultures from all around the world. Nevertheless, with the experience you gain during your studies, you can perfectly shape your future career plans. The time I spend at the University of Verona is so precious and full of beautiful memories. Even though there are many offices, scholars and students at the University that I have to thank, I would like to mention only some of them.

My first recognition and thanks go to my mentor, Professor Matteo Cristani, for his guidance and unwavering support, and Dr. Andres F. Maldonado de’Gàbriel (International Students Unions) for his quick response and collaboration. 

Finally, I would like to say a few words about Verona, a city gifted by nature and historical with a favorable environment for students, but I would also like to mention some points about the accommodation service that need to be addressed for the future. During my stay it was difficult to find accommodation for many reasons, so in the future the University should collaborate with different offices to solve this problem.

Tewabe Chekole Workneh, from Ethiopia, PhD student at the Department of Computer Science, University of Verona (Italy)

Una vita avventurosa è meglio di una vita noiosa (a wise doctor told you once…)

Se hai una meta goditi il viaggio più che puoi. Se la meta geografica coincide con un obiettivo che viene dal passato, senti che dilazionare il piacere ne accrescerà il godimento. Poco importa che secondo i criteri correnti sono cose da ragazzi, ti sei sempre mossa fuori dagli schemi. Quello che davvero conta è poterti dedicare a un lavoro bellissimo, la pubblicazione di un manoscritto inedito corteggiato da quasi vent’anni, una passione dell’intelletto che ti viene riproposta.

Per andare incontro a tutto questo unisci i due punti geografici sulla carta, prima con un aereo, ma gli orari sono improbabili (una notte in bianco è un’idea insopportabile) e poi con il treno, o meglio con i binari del treno e a quel punto ti rendi conto che l’Europa unita è un puzzle ferroviario. Il sito più quotato promette 12 ore di viaggio diurno con 2 cambi, uscendo di casa come se andassi al lavoro (questa parentesi la lascio al lettore, visto che, in epoca postpandemica le abitudini dei lavoratori sono cambiate, visto che il lavoro intellettuale non ha mai avuto orari fissi). E infatti esci di casa verso le sette e mezza con borsa leggera a tracolla e ti concedi perfino un caffè alla stazione raggiunta a piedi.

What are you doing in Zurich?!? Hai dovuto cambiare tutto il percorso per via di un problema tecnico al primo treno, la rete elettrica dei vari paesi è diversa e quindi i treni che dovrebbero unirli in realtà tornano indietro costringendo i passeggeri in entrambi le direzioni a passare da un treno all’altro. La Germania non funziona, è un paese in ginocchio (la tua è una voce fuori dal coro, già…) ritardi su ritardi, gente avvilita a arrabbiata. Invece in Svizzera via le mascherine, sorrisi aperti, vagoni ampi e paesaggi mozzafiato tra laghi, montagne, cieli blu, ghiacciai… Le idee si rinfrescano e lo spirito, agitatosi in Germania, si acquieta e riparte con slancio. Lungo tutto il percorso emerge l’elasticità del personale ferroviario nel cambiare i biglietti con messaggi scritti ai colleghi degli altri paesi, e a te la spiegazione: We have to make Europe united in this way!

A Chiasso, dico Chiasso, guardi dal finestrino verso il binario e un operaio con gilet orange ti fa l’occhiolino… Ecco il benvenuto in Italia! Il treno ti porta fino a Milano dove ti attende un gelato e poi TRENORD, che dire… una circumvesuviana padana… La tua meta, si capisce anche col buio, è di un’eleganza straordinaria, il tassista un lord, la stanza un appartamento e le lenzuola candide. Al mattino quando chiedi al primo passante dove andare a fare colazione ti indica un bar che è uno scrigno di dolci…

Happy beginning: la firma è un’epifania e l’incontro con la comunità scientifica una rivelazione.

Nel mese di maggio ho iniziato un nuovo progetto sui Diari inediti di Giuseppe Antonio Borgese con un assegno di ricerca del Center for European Studies del Dipartimento di Culture e Civiltà, Università di Verona.

Ilaria De Seta, assegnista di Storia contemporanea, Dipartimento di Culture e Civiltà

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