Comunicare sostenibile, Univr for SDGs

Come definirei il XXI secolo? Insostenibile, senz’ombra di dubbio. Ma anche il momento giusto per agire nella direzione di un cambiamento concreto. 

Ho sempre visto la comunicazione come un elemento cruciale nelle nostre vite: ogni giorno, più o meno volontariamente, comunichiamo, riceviamo messaggi, interpretiamo ciò che ci circonda. Forse è un po’ questo il motivo che mi ha spinta a scegliere il mio corso di laurea: credo fermamente nelle potenzialità della comunicazione, strumento che, se utilizzato nel modo giusto, può determinare risposte significativamente positive da parte di chi riceve i nostri contenuti. Spesso, tuttavia, quando si pensa al tema comunicativo lo si connette implicitamente a tutta quella retorica legata al marketing “di facciata”, al greenwashing, alle tecniche finalizzate a persuadere il consumatore a comperare cose di cui non ha bisogno, sostenendo, in questo senso, un lifestyle all’insegna del consumismo. 

Mi sono sempre piaciute le sfide, e credo che la mia sfida sia proprio quella di dimostrare che la comunicazione può essere molto più di questo. Un paio di mesi fa ho avuto la fortuna di conoscere Francesco Molfese, studente di Filosofia e presidente dell’Associazione Univr for SDGs. Tale realtà mi ha, chiaramente, fortemente incuriosita, anche se doveva, di fatto, ancora nascere. Fu così che, nel giro di pochissimo tempo, sono diventata il braccio destro di Francesco: siamo sulla stessa linea d’onda, ed è facile per noi collaborare. Abbiamo lavorato intensamente per l’associazione, che sta, giorno dopo giorno, crescendo sempre di più, anche e soprattutto grazie al supporto che la RUS (Rete delle Università sostenibili) dell’Università di Verona ci sta offrendo. Attualmente siamo una decina di associati e abbiamo dei ruoli, necessari dal punto di vista prettamente organizzativo, perché questo ci consente di gestire meglio i compiti da ripartire tra noi: io, nello specifico, sono vicepresidente e PM Coordinator; dunque, mi occupo di supportare Francesco nelle varie attività nelle quali l’associazione è implicata e sovrintendo a diversi progetti, coordinando le nostre risorse. Sì, tra le varie cose – e le mie colleghe e colleghi di corso potranno confermarlo – sono a dir poco una maniaca dell’organizzazione. Questo per dire che, in Univr for SDGs, ognuno riveste una posizione legata alle proprie passioni, un talento o un’attività nella quale si vuole cimentare. Per noi è importante metterci in gioco per sensibilizzare sui temi dell’Agenda 2030 gli studenti e le studentesse, e lo facciamo divertendoci: al di là dei ruoli, collaboriamo tutti assieme sotto ogni punto di vista ed è dal nostro piccolo, dal luogo dove passiamo le nostre giornate, ovverosia l’Università, che pensiamo di dover partire. A parer mio la forza del nostro gruppo sta proprio nel rapporto di amicizia che si sta creando tra noi nonché nella fermezza con cui crediamo nella sostenibilità. Penso che la comunicazione sia essenziale per scatenare un cambiamento: un cambiamento per il pianeta, per la società, per noi stessi.

Elena, studentessa di Scienze della Comunicazione
Instagram: @elenapettenon | Instagram “Univr for SDGs”: @univrforsdgs

Faccio ricerca e mi impegno per un ambiente sostenibile

“Sapevate che dal 4 ottobre 2018 il nostro Ministero dell’Ambiente sarà “Plastic free”? È una bella sfida, secondo me. Io sono molto sensibile a queste tematiche: non a caso, frequento l’ultimo anno del dottorato in Economia e Management e ho sviluppato un progetto di ricerca proprio sul management per le imprese che fanno turismo sostenibile. Dalle mie ricerche ho capito che serve una spinta forte alla sostenibilità ambientale: è un obiettivo che ormai dobbiamo raggiungere nel minor tempo possibile. Facendo un passo indietro, dopo essermi laureata in Lingue e Culture per il Turismo, ho deciso di iniziare questo dottorato perché mi piacerebbe la carriera accademica e soprattutto insegnare, non solo all’università ma anche nelle scuole. Studiando Lingue ho imparato lo spagnolo e posso dire di essermi innamorata della Spagna, in particolare dell’Andalusia: credo che Siviglia sia la città più bella fra tutte quelle che ho visitato finora. A pensarci bene, quel che rimpiango della carriera universitaria è di non avere tempo di viaggiare come prima: adesso, con gli impegni lavorativi, non è così semplice. Ah no, come non detto! Dimenticavo che sono appena tornata dopo una settimana di ferie a Rodi… forse mi conviene controllare subito la posta elettronica, spero non ci siano troppi messaggi”.

Rossella, dottoranda in Economia e Management

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