Il vantaggio di avere dei titoli che valgono doppio

“Sono assegnista di ricerca in Filosofia Morale presso il Dipartimento di Scienze Umane, ed ho avuto l’occasione di partecipare ad un importante evento grazie alla mia esperienza universitaria.

L’evento per il quale sono stata coinvolta, organizzato dall’Ambasciata tedesca a Roma, consisteva in un panel virtuale tra Nunzia Catalfo, Ministra del Lavoro per il Governo italiano, e Hubertus Heil, Ministro del Lavoro per il governo tedesco, sulla tema della migrazione del lavoro in Europa dal punto di vista italo-tedesco. 

Sono stata invitata ad intervenire con un breve video, riportando la mia esperienza di studio e ricerca tra Italia e Germania: una laurea magistrale a doppio titolo e un dottorato a titolo congiunto.

L’evento si è tenuto in diretta streaming, credo che la mia video-testimonianza possa riassumere al meglio quella che è stata la mia esperienza italo-tedesca.

Buona visione!”

Giulia, assegnista di ricerca al Dipartimento di Scienze Umane
Instagram: @giulia.battistoni.90

Ho trovato la serenità stando all’aria aperta e con i miei coinquilini internazionali durante la pandemia in Germania

“Mi chiamo Suada e sono studentessa al secondo anno di magistrale in Biotecnologie mediche. Sono da settembre a Bielefeld, città della Renania Settentrionale-Vestfalia.

Quando è iniziata la pandemia ero tranquilla, ignara delle conseguenze che avrebbe portato. Qui non siamo mai stati in quarantena come in Italia, ma furono disposte delle regole di distanziamento sociale e ovviamente hanno chiuso tutte le attività tra cui l’università. Ho seguito le lezioni online e per diversi mesi non è stato possibile accedere ai laboratori, che sono parte integrante del mio corso di studio.

Seguivo la situazione in Italia tramite i media, e non potevo fare tutto ciò che prima era normale. Con i giorni che passavano, la situazione ha cominciato a diventare molto pesante psicologicamente anche per me.

Comunque sia, visto che qui abbiamo sempre potuto uscire per camminate o fare sport, e visto che vivo in una zona molto verde della Germania, ho trovato serenità stando all’aria aperta e anche grazie alla compagnia dei miei coinquilini internazionali.”

Suada, studentessa di Biotecnologie
Instagram: @its_suadin

Il mio agognato Erasmus in Germania, dalla finestra della mia camera

“In quanto studentessa di Lingue, penso che l’opportunità di partecipare e prendere parte ad un progetto come l’Erasmus+ sia fondamentale per migliorare le proprie capacità e per comprendere realmente se il percorso intrapreso sia quello giusto. E così, all’alba dell’inizio del mio secondo anno di triennale, decisi di candidarmi per il bando.

Non avevo mai studiato il tedesco prima di entrare in università, ma (stranamente) ne ero affascinata e consapevole della sua complessità. In effetti, questa lingua così ostica si è subito palesata come un’enorme sfida da affrontare. E quale poteva essere la soluzione migliore per poter vincere quest’eterna “lotta”? Trascorrere un semestre in Germania, dove avrei potuto abbattere la paura del parlare la lingua tedesca.

Armata di determinazione e pazienza, mi sono immersa nello studio in modo da conseguire ottimi risultati che mi avrebbero aiutata a scalare la graduatoria del bando Erasmus. E dopo aver dovuto comunque affrontare la fase dei ripescaggi, il 17 aprile 2019 risultai vincitrice di una borsa di studio per Monaco.

Ed è così che, tra appelli e lezioni, trascorsero i giorni, sognando costantemente l’arrivo della data di partenza. Nonostante in Italia la situazione stesse diventando sempre più critica a causa del crescente numero di contagi da Coronavirus, un po’ incoscientemente e un po’ egoisticamente, decisi comunque di salire su quel treno che da Verona mi avrebbe scortato a Monaco. Il 5 marzo, dopo un anno di burocrazia, finalmente la mia esperienza poteva cominciare. Peccato che tutto ciò che avevo meticolosamente programmato e immaginato nei mesi precedenti si è potuto realizzare solamente per una settimana.

Non appena l’OMS ha dichiarato lo stato di emergenza globale, ordinando il lockdown, un dubbio amletico ha afflitto la mia mente: rimanere confinata nei miei 10 mq in Germania, o tornare in Italia e trascorrere questo periodo di crisi con la mia famiglia? Ad oggi non saprei ancora dire quali sono le ragioni che mi hanno portato a prendere la decisione di restare qui, ma posso dire con certezza che ne sono comunque contenta. Non è ciò che desideravo, ma sto comunque esercitando le mie capacità linguistiche, sia grazie alle lezioni online che l’università ospitante (LMU München) sta impartendo, sia grazie a banalità come chiedere informazioni mentre si fa la spesa o leggere il quotidiano in tedesco. Inoltre, vivendo in uno studentato in una città così multiculturale come Monaco, ho la possibilità di incontrare gente proveniente da ogni parte del mondo e scoprire le loro tradizioni, le loro lingue.

Tutto sommato, poteva andarmi molto peggio! E non disdegno nemmeno quei giorni di malinconia, in cui mi affaccio alla finestra della mia camera, sorseggiando un’amata birra tedesca e osservando come questa pandemia abbia sconvolto le nostre routine.”

Anna Maria, studentessa di Lingue e culture per l’editoria
Instagram: @anne_cingu

Proudly powered by WordPress | Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.

Up ↑