Da grande vorrei … ehm, ancora non ho deciso ma sicuramente farò grandi cose!

“Sono molto soddisfatto dell’aquilone che ho costruito, anche se si è rotto un po’ di volte ne vado fiero! Partecipare a Kidsuniversity è stata un’esperienza artistica e creativa che mi ha permesso di imparare qualcosa di nuovo.  La mia scuola si chiama Aleardo Aleardi e sono davvero felice che i nostri insegnanti abbiano deciso di accompagnarci all’università. Arte è una delle mie materie preferite, ma mi piacciono anche matematica, scienze, inglese e italiano. Da grande spero di diventare il presidente degli Stati Uniti!”

 

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Luca, 10 anni

“Costruire il mio aquilone è stato fantastico. È stata un’esperienza creativa e divertente: tutti i ragazzi che ci hanno aiutato nel laboratorio erano molto simpatici e giocare con l’aquilone mi è piaciuto davvero tanto. Di solito mi piacciono nascondino e i giochi da tavolo, ma anche la scuola mi piace: le mie materie preferite sono matematica, inglese e italiano. Da grande, però, vorrei fare l’attrice!

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Carlotta, 10 anni

“Ciao! Mi chiamo Zoe ed ho undici anni. Questo laboratorio mi è piaciuto tanto: costruire il mio aquilone è stato divertentissimo! Mi piacciono tutti i giochi, ma i miei preferiti sono monopoli, prendi prendi e nascondino. Le mie materie preferite invece sono matematica e geometria. Da grande vorrei … ehm, ancora non ho deciso ma sicuramente farò grandi cose!

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Zoe, 11 anni

Luca, Carlotta e Zoe, bambini  della Scuola Aleardo Aleardi che hanno partecipato al laboratorio “Aquiloni in libertà”, organizzato da Kidsuniversity Verona e Tocatì

La scrittura è una parte di me, come la mia terra.

“La scrittura è una parte importante di me. Mi è sempre piaciuto scrivere, soprattutto di quello che conosco meglio: la mia terra e la cultura che le ruota attorno. Sento un forte legame con la Sardegna, per questo a volte sono un po’ nostalgica e mi mancano i luoghi in cui sono cresciuta ma penso comunque che stare a Verona sia un’opportunità e cerco di coglierla al meglio. Anche se non è casa mia, Verona è una città bellissima, stimolante e ricca di possibilità. Nonostante la malinconia sono contenta della mia scelta e di quello che sto costruendo qui, infatti mi sento molto più indipendente.”

 

Giulia, studentessa di Editoria e Giornalismo

Vado in Cina, ma sono pronto?

“Sto organizzando i preparativi per poter il mio stage in Cina, a Shanghai: devo dire che più vado avanti e più la cosa si fa affascinante e spaventosa allo stesso tempo. Non so bene come sarà lì, né se sto facendo la scelta giusta, ma probabilmente il fatto che io abbia paura è già un indizio sulla risposta. Non so se la mia conoscenza del cinese sarà sufficiente, non so se le mie informazioni sulla cultura orientale basteranno. Più organizzo questo viaggio e più mi sorgono dubbi. So che mi piacerà, che avrò modo di scoprire un mondo del tutto nuovo e di vivere un’esperienza secondo regole che non sarà facile seguire. Resta sempre e comunque la paura di non essere pronto”.

 

Simone, studente di Lingue e Culture per il Commercio Internazionale

Faccio ricerca e mi impegno per un ambiente sostenibile

“Sapevate che dal 4 ottobre 2018 il nostro Ministero dell’Ambiente sarà “Plastic free”? È una bella sfida, secondo me. Io sono molto sensibile a queste tematiche: non a caso, frequento l’ultimo anno del dottorato in Economia e Management e ho sviluppato un progetto di ricerca proprio sul management per le imprese che fanno turismo sostenibile. Dalle mie ricerche ho capito che serve una spinta forte alla sostenibilità ambientale: è un obiettivo che ormai dobbiamo raggiungere nel minor tempo possibile. Facendo un passo indietro, dopo essermi laureata in Lingue e Culture per il Turismo, ho deciso di iniziare questo dottorato perché mi piacerebbe la carriera accademica e soprattutto insegnare, non solo all’università ma anche nelle scuole. Studiando Lingue ho imparato lo spagnolo e posso dire di essermi innamorata della Spagna, in particolare dell’Andalusia: credo che Siviglia sia la città più bella fra tutte quelle che ho visitato finora. A pensarci bene, quel che rimpiango della carriera universitaria è di non avere tempo di viaggiare come prima: adesso, con gli impegni lavorativi, non è così semplice. Ah no, come non detto! Dimenticavo che sono appena tornata dopo una settimana di ferie a Rodi… forse mi conviene controllare subito la posta elettronica, spero non ci siano troppi messaggi”.

Rossella, dottoranda in Economia e Management

La vista del lago è la cosa che più mi manca di casa

“La vista del lago dalla finestra della mia stanza è la cosa che mi manca di più di Lovere, il mio paesino in provincia di Bergamo. Sono iscritta a Lingue e Culture per l’Editoria qui a Verona, ma non mi dedico solo allo studio. Faccio parte di FuoriAulaNetwork, la radio universitaria, scrivo per Passmagazine e La gallina ubriaca, sono redattrice del blog Log to green e collaboro con App al cinema. Mi sto impegnando molto perché, un giorno, mi piacerebbe diventare giornalista o lavorare nel mondo della comunicazione radiofonica o televisiva. Nel frattempo, per mantenermi, faccio anche la cameriera in un ristorante vicino al centro. Lo so, sembra che io non abbia molto tempo libero, ma alla fine riesco sempre a trovare un momento per andare in palestra, uscire con le amiche e vedere il mio fidanzato”.

 

Silvia, studentessa di Lingue e Culture per l’Editoria

Sono felice di non essermi arreso allo scorrere del tempo

“Alcuni anni fa ho avuto un infarto. Da quando sono andato in pensione e fino a quel momento, svolgevo la vita tipica di tutti gli anziani. Dopo essere stato all’ospedale, ho pensato di avere ancora del tempo per godermi la vita e per riuscire a viverla al massimo. Così, ho deciso di iscrivermi al corso di laurea in Storia e Geografia dell’Università di Valencia. Poi, per vivere l’esperienza universitaria a 360 gradi, ho deciso di partire per l’erasmus. A febbraio sono arrivato qui a Verona: ho scelto questa città perché la prima volta che ci sono stato me ne innamorai, ripromettendomi di  tornare.

Giunto alla fine di quest’avventura, posso dire di essere molto felice di aver deciso di non arrendermi allo scorrere del tempo e di aver optato, invece, per una vita piena e soddisfacente. In Italia mi sono trovato benissimo: i ragazzi, le ragazze e tutte le persone che ho conosciuto sono state magnifiche; nonostante fossero loro a chiedere consigli a me, credo di aver imparato molto più io da loro. Sono soddisfatto anche dal punto di vista accademico per aver superato con risultato positivo quattro esami, senza aver rinunciato a niente: sono andato alle feste, ho visto tutte le opere liriche della stagione in Arena, godendomi questa città magnifica. Anche se quest’esperienza è giunta a termine”.

 

Miguel, 81 anni, studente Erasmus dall’Università di Valencia

Chirurgia Generale mi aspetta, ma la strada è ancora lunga

“C’è da dire che diventare un medico è sempre stato il mio sogno. Mesi fa mi capitò di ascoltare a “Che tempo che fa” Fabio Fazio che intervistava Gino Strada, il fondatore di “Emergency”: da quel giorno capii realmente che avevo intrapreso la strada giusta. Sto terminando, infatti, il mio percorso di studi in Medicina e Chirurgia e mi laureerò a ottobre con una tesi sulla Chirurgia del pancreas. Per due anni sono stata rappresentante degli studenti nel Collegio didattico del mio dipartimento: devo dire che il corso permette  di approcciarsi fin da subito a ogni specialità, aumentando la consapevolezza della scelta futura. Io opterò sicuramente per Chirurgia Generale, sperando di entrare nelle graduatorie nazionali e rimanere qui a Verona. Ma non finisce qui, perché la lista delle cose da fare è ancora molto lunga: fra dieci anni conto di aver terminato gli studi, di avere un lavoro in un ospedale che sia pubblico e che dia la possibilità a chi ci lavora di fare ricerca (come accade qui all’ospedale di Borgo Roma, ad esempio) e di viaggiare verso l’estremo Nord del mondo per avvistare dal vivo i cetacei. Non dimentichiamo che vorrei anche essere mamma di due splendidi bambini e che mi vedo ancora accanto al mio attuale ragazzo. Nel mezzo della mia progettualità alberga, però, sempre un pensiero costante: il legame con una grande amica, venuta a mancare improvvisamente da poco, che porterò sempre nel cuore. Se dovessi ricordare un “tenero” aneddoto di questi anni di studio parlerei dei primi giorni del mio tirocinio nel reparto di Chirurgia del pancreas. A quel tempo seguivo l’ambulatorio con il professor Claudio Bassi, Direttore del reparto. Ricordo di questa coppia di coniugi siciliani; la moglie era appena stata operata di carcinoma e l’operazione era andata a buon fine. La loro riconoscenza fu qualcosa di sensazionale: dopo l’operazione la moglie abbracciò il professore, ringraziandolo per essersi preso cura di lei e, insieme al marito, donò alcuni prodotti tipici siciliani a tutto lo staff medico, complimentandosi con loro per l’accoglienza ricevuta. Dopo due anni di chemioterapia, la donna poteva finalmente tornare a casa.”

 

Chiara, 25 anni, studentessa di Medicina e Chirurgia

Facciamo jazz, siamo bravi a improvvisare e ci piace

“Suono il pianoforte e mi sto specializzando al conservatorio. Personalmente, concluso questo ciclo di studi molto ampio, mi piacerebbe lavorare nel mondo dell’organizzazione di eventi, sfruttando il più possibile la mia passione per la musica. L’altra sera ero con un mio collega violinista, abbiamo suonato in un ristorante: musica jazz, varia, leggera. Il nostro stile è un po’ particolare: siamo bravi a improvvisare e ci piace.”

 

Enrico, studente di Scienze della Comunicazione

Volevo registrare un album e ce l’ho fatta

“Stamattina mi sono svegliata con un unico pensiero: quello di voler salutare il mio animale domestico, un coniglio. Ho deciso di iscrivermi “così tardi” all’università perché volevo prima approcciarmi al mondo del lavoro. Da sempre, però, sono affascinata dalla sociologia e, soprattutto, dalla comunicazione di massa. Nel frattempo sto lavorando in un ufficio marketing in ambito di produzione video, pubblicità, cortometraggi, film e cinematografia. Insomma, mi occupo di tante cose e nella vita sento che non mi manca nulla. Ho anche un grande hobby: la musica. Il mio più grande sogno è sempre stato quello di registrare un album e finalmente si è avverato. Se dovessi consigliare un viaggio, consiglierei di andare in Giappone: ho avuto la fortuna di visitare questo Paese e ciò che mi ha colpito di più sono stati il senso di collettività e l’altruismo, attitudini tipiche di un popolo meraviglioso.”

 

Anna, 30 anni, studentessa di Scienze della Comunicazione

(Instagram: @annabitmusic)

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