Lo sport è il 90% della mia vita

“All’ultimo anno di superiori non avevo ancora deciso con certezza quale percorso universitario intraprendere, ero molto indeciso fra Scienze motorie e Fisioterapia. Poi ho capito che Scienze motorie sarebbe stata la scelta più opportuna, perché vivendo una vita da atleta questo corso di laurea mi sarebbe stato d’aiuto sia per la carriera sia per studiare approfonditamente l’anatomia. Lo sport mi ha sempre affascinato e posso dire che occupi il 90% della mia vita. La giornata organizzata dall’Univr per dare il benvenuto alle matricole mi è servita molto, perché mi ha permesso di conoscere quali sono i volti dell’università, dal momento che sono uno studente fuori sede. Io vengo dalla Val di Sole, in Trentino, ed ero abituato alle realtà delle piccole scuole di provincia, in cui tutti si conoscono. Grazie al Welcome day ho potuto invece conoscere un’ambiente ben più grande e tanta gente nuova”.

 

Gianluca, 18 anni, matricola di Scienze Motorie

10 mesi in Irlanda, 6 case diverse e persone da tutto il mondo

“Il periodo dopo la fine del liceo è stato traumatico. Da un momento all’altro ho sentito mancare quella sicurezza che mi aveva sostenuto fino a lì: la spensieratezza. Soprattutto perché mi trovavo a dover decidere del mio futuro, solo con me stesso. Alla fine, decisi di viaggiare prima di iniziare l’università. In pochi giorni trovai una famiglia in Irlanda pronta ad ospitarmi. Dopo una settimana ero già sull’aereo, ma non ero spaventato da ciò che avrei dovuto affrontare. Il mio viaggio durò circa 10 mesi, durante i quali cambiai sei volte “casa” e conobbi persone meravigliose da tutto il mondo. Conobbi la vita lavorativa, capii cosa significa fare volontariato. Imparai a gestire i miei risparmi, in modo da non pesare troppo sulle spalle dei miei genitori. Imparai a cucinare, a pulire e a convivere con altre persone, altre etnie, altre culture, altri modi di vivere. Esplorai posti totalmente nuovi per me, che ogni volta mi lasciavano a bocca aperta e mi facevano pensare che non c’è mai fine al meravigliarsi. Conobbi cosa vuol dire instaurare dei rapporti profondi e il dolore dell’addio. Imparai finalmente a distinguere la solitudine, che temevo, dallo “stare da solo”, che conobbi essere un modo per trovare la serenità. Quel viaggio, come tutte le avventure d’altronde, mi ha dato l’opportunità di fare i conti con me stesso, di guardare cosa ci fosse dentro di me, di capire ciò che volevo veramente”.

 

Mattia, 22 anni, studente di Lingue e Culture per il Commercio Internazionale

#storiediunivr: la mia esperienza universitaria più divertente

“Di esperienze belle all’Università di Verona ne ho avute parecchie, sia per quanto riguarda le lezioni, sia per le persone che ho incontrato. “#storiediunivr” è stato un progetto di cui mi sono occupato durante lo stage nell’Area Comunicazione dell’ateneo: insieme ad altri colleghi facevamo interviste agli studenti in giro per il chiostro e loro ci parlavano liberamente della loro vita universitaria. Sicuramente questa è stata una delle attività più divertenti a cui mi sono dedicato mentre facevo la magistrale di Editoria e Giornalismo. A marzo mi sono laureato e ora lavoro per un’azienda nel settore della gestione delle risorse umane”.

 

Lorenzo, laureato in Editoria e Giornalismo 

Mi sono innamorata dell’Italia, dove la vita si vive fuori

“Studio Italiano da quando ho 14 anni e ho scelto Verona come meta per il mio anno di studi all’estero. Sono stata parecchie volte in Italia, soprattutto in Umbria e in Toscana durante le vacanze con la mia famiglia e mi sono innamorata dello stile di vita, della lingua… e ovviamente della cucina italiana! La cosa che amo di più di questo Paese è che la vita si vive fuori: in strada, nei parchi, nelle piazze, mangiando un gelato o sorseggiando uno spritz. Mi piace molto la cultura italiana, a Leeds continuerò ad approfondire i miei studi per conocerla ancora meglio. Spero di poter viaggiare ancora in futuro, per scoprire nuovi angoli di mondo!”.

Eleanor, studentessa Erasmus dall’Università di Leeds

Cinema e politica sono una malattia da cui non riesco a guarire

“Da sempre sono attivo nel volontariato in parrocchia e nelle associazioni, amo leggere libri gialli e dell’orrore, ma anche saggi di economia. Ho due grandi interessi: il cinema e la politica che, insieme, sono una malattia da cui non riesco a guarire. Esprimo queste mie passioni scrivendo sulla rivista Il Baco da Seta, distribuita nel mio Comune, e su Pass Magazine. Ho due sogni nel cassetto: specializzarmi nella critica cinematografica ed avvicinarmi al mondo della politica.”

 

Gianmaria, studente di Banca e Finanza

Instagram: gianmaria.busatta
Facebook: Gianmaria Busatta
Twitter: @g_busatta

Parlo per passione, sogno di fare la speaker radiofonica

“La radio è da sempre la mia più grande passione. Se penso alla mia esperienza a Verona, penso al lavoro che faccio per FuoriAulaNetwork, dove in particolare curo la redazione musica. Se penso al futuro, sogno di diventare una speaker radiofonica. Quest’anno ho avuto l’occasione di partecipare al Fru, il Festival delle radio universitarie, a Cagliari: un’esperienza incredibile che mi ha permesso di stringere nuove amicizie.”

 

Chiara, studentessa di Editoria e Giornalismo

Adoro fare collage, creo impulsi di carta

“Ho sempre amato i libri: sfogliarli, leggerli, stare a contatto con loro. Il mio sogno è quello di lavorare per una casa editrice e di poter coltivare sempre le mie passioni. Oltre ai libri, infatti, sono appassionata di musica e adoro fare collage. Ho dato vita ad un progetto personale che ho chiamato “Impulsi di carta”: ogni volta che mi innamoro di una canzone realizzo un collage che contiene tutto ciò che tale brano mi trasmette e mi suggerisce.  È nato tutto ascoltando l’album “Abbi cura di te” di Levante, cantautrice che seguo moltissimo e dalla quale traggo ispirazione. La mia parola d’ordine? “Custodire”.

Giulia Maria, 23 anni, studentessa di Editoria e Giornalismo

La dura vita dell’atleta

“Io sono di Padova e devo ammettere che la vita da pendolare è parecchio difficile, però questa per me era l’unica possibilità, perché sono un’atleta agonistica di pattinaggio artistico nella mia città. Ho scelto di iscrivermi al corso di laurea in Scienze Motorie offerto dall’Università di Verona perché è uno degli atenei più prestigiosi per il mio settore e quindi sono pronta a fare questo sacrificio. La mia passione per lo sport non si limita solo al pattinaggio, ma a tutti gli sport, e in particolare mi piacerebbe approfondire la parte dei traumi, lavorando con le squadre sportive. Il Welcome day mi è servito molto, ha risolto alcuni dubbi che avevo e inoltre ho potuto conoscere i rappresentanti degli studenti, cosa che ho apprezzato molto.”

Giulia, matrciola di Scienze Motorie  

 

“Vorrei lavorare nell’ambito rieducativo e riabilitativo, per questo ho scelto di iscrivermi al corso di laurea in Scienze motorie. Tuttavia nella vita si può sempre cambiare idea, ho una mentalità molto aperta, e non voglio precludermi nessuna opportunità: se dovessi capire che la mia strada è differente la seguirei. Per ora posso dire con certezza che quello che voglio fare è questo percorso, volto appunto allo studio delle tecniche di riabilitazione in ambito sportivo.”

Giulia, matricola di Scienze Motorie 

 

“Ho scelto di studiare a Verona perché trovo che la sua offerta formativa sia soddisfacente, rispetto ad altri corsi di laurea in Lingue su cui mi ero informata. Inoltre, abitando e lavorando a Verona, sicuramente frequentare qui l’università mi risulta molto più comodo. Tra le mie passioni la ginnastica artistica e la musica: anni fa suonavo, ma poi ho abbandonato per lo sport. Grazie all’Univr Run ho conosciuto tante persone nuove e fatto amicizia, sono felice di avervi partecipato, è stata una bella esperienza.”

Delia,, matricola di Lingue e Letterature Straniere 

 

deliavert

Fantascientastico e supercaliscettico: tra teatro e scienza

“No, questo non è il mio primo spettacolo. Insegno al Dipartimento di Informatica e “Fantascientastico e supercaliscettico” è il mio primo testo teatrale scritto per i più piccoli e messo in scena durante Kidsuniversity 2018, però ho realizzato anche altri testi: quest’estate, ad esempio, è andato in scena un mio spettacolo sul tema della follia. Personalmente, tengo molto alla manifestazione di Kidsuniversity e partecipo ogni anno, per cui sono onorato di farne parte anche con il mio teatro. “Fantascientastico e supercaliscettico” è un titolo molto scherzoso, ma dietro al gioco di parole si nasconde una questione importante: i rischi delle fake news e delle bufale online. La scienza non dovrebbe essere svilita a mera comunicazione, ma dovrebbe apparire per quello che è, ovvero la ricerca costante e attenta della verità nei limiti dei suoi valori, la transitorietà e la validazione. Tanti dei messaggi che vengono trasmessi sono mascherati da notizie scientifiche, ma sono in realtà fasulli nel metodo. Questo spettacolo vuole far comprendere ai bambini quanto è fondamentale il metodo scientifico nell’indagine, attraverso il racconto di un volo di fantasia. I protagonisti entrano infatti in un mondo immaginario per poi toccare con mano le cose reali, che la scienza ha costruito per davvero.”

Matteo Cristani, 52 anni, docente di Web Semantico e Logica del Dipartimento di Informatica

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