Adoro fare collage, creo impulsi di carta

“Ho sempre amato i libri: sfogliarli, leggerli, stare a contatto con loro. Il mio sogno è quello di lavorare per una casa editrice e di poter coltivare sempre le mie passioni. Oltre ai libri, infatti, sono appassionata di musica e adoro fare collage. Ho dato vita ad un progetto personale che ho chiamato “Impulsi di carta”: ogni volta che mi innamoro di una canzone realizzo un collage che contiene tutto ciò che tale brano mi trasmette e mi suggerisce.  È nato tutto ascoltando l’album “Abbi cura di te” di Levante, cantautrice che seguo moltissimo e dalla quale traggo ispirazione. La mia parola d’ordine? “Custodire”.

Giulia Maria, 23 anni, studentessa di Editoria e Giornalismo

La scrittura è una parte di me, come la mia terra.

“La scrittura è una parte importante di me. Mi è sempre piaciuto scrivere, soprattutto di quello che conosco meglio: la mia terra e la cultura che le ruota attorno. Sento un forte legame con la Sardegna, per questo a volte sono un po’ nostalgica e mi mancano i luoghi in cui sono cresciuta ma penso comunque che stare a Verona sia un’opportunità e cerco di coglierla al meglio. Anche se non è casa mia, Verona è una città bellissima, stimolante e ricca di possibilità. Nonostante la malinconia sono contenta della mia scelta e di quello che sto costruendo qui, infatti mi sento molto più indipendente.”

 

Giulia, studentessa di Editoria e Giornalismo

Facciamo jazz, siamo bravi a improvvisare e ci piace

“Suono il pianoforte e mi sto specializzando al conservatorio. Personalmente, concluso questo ciclo di studi molto ampio, mi piacerebbe lavorare nel mondo dell’organizzazione di eventi, sfruttando il più possibile la mia passione per la musica. L’altra sera ero con un mio collega violinista, abbiamo suonato in un ristorante: musica jazz, varia, leggera. Il nostro stile è un po’ particolare: siamo bravi a improvvisare e ci piace.”

 

Enrico, studente di Scienze della Comunicazione

Volevo registrare un album e ce l’ho fatta

“Stamattina mi sono svegliata con un unico pensiero: quello di voler salutare il mio animale domestico, un coniglio. Ho deciso di iscrivermi “così tardi” all’università perché volevo prima approcciarmi al mondo del lavoro. Da sempre, però, sono affascinata dalla sociologia e, soprattutto, dalla comunicazione di massa. Nel frattempo sto lavorando in un ufficio marketing in ambito di produzione video, pubblicità, cortometraggi, film e cinematografia. Insomma, mi occupo di tante cose e nella vita sento che non mi manca nulla. Ho anche un grande hobby: la musica. Il mio più grande sogno è sempre stato quello di registrare un album e finalmente si è avverato. Se dovessi consigliare un viaggio, consiglierei di andare in Giappone: ho avuto la fortuna di visitare questo Paese e ciò che mi ha colpito di più sono stati il senso di collettività e l’altruismo, attitudini tipiche di un popolo meraviglioso.”

 

Anna, 30 anni, studentessa di Scienze della Comunicazione

(Instagram: @annabitmusic)

L’arte mi parla, mi fa sentire vivo e rende vivi tutti noi

“Studiavo Informatica a Bari, poi ho fatto un viaggio che mi ha cambiato la vita. Anzi, ho incontrato una persona che mi ha fatto cambiare vita. A Londra, abbiamo parlato di quello che faceva: studiava Archeologia. Mi si è aperto un mondo. Avevo scoperto quello che volevo essere. Così, ho deciso di iniziare Beni culturali all’Università di Verona e mi sono iscritto a un corso di restauro. Da una vita ad un’altra: mi sono trasferito qui, ora sto per laurearmi e tra un anno sarò tecnico del restauro. L’arte mi parla: scoprire cose che i nostri antenati hanno toccato secoli fa mi emoziona, mi rende vivo e rende vivi tutti noi.” 

 

Francesco, 23 anni, studente di Beni Culturali

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